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PEGGY DYLAN

 

 

 

Peggy Dylan è la madrina della Camminata sul Fuoco, è una rinomata autorità nel campo dello sviluppo personale e ha dedicato la sua vita all'esplorazione dei principi della consapevolezza umana.

 

I suoi insegnamenti scendono in profondità nelle verità delle tradizioni mistiche per creare una formula vibrante adatta alla vita di tutti i giorni.

 

Mentre insegna si spinge fino alle basi della Spiritualità, va ad attingere alle radici della nostra saggezza ancestrale per poi insegnare attraverso parabole e storie che istruiscono, danno nutrimento, deliziano e guariscono.

 

I suoi studi di psicologia, pratiche motivazionali, educazione transpersonale e fisiologia, assieme ai suoi viaggi e al lavoro svolto con insegnanti innovativi in luoghi remoti come Perù e India, hanno creato una straordinaria scienza per il rendimento personale.

 

Un donna medicina Hopi disse una volta: "Cammina sul sentiero spirituale con piedi pratici."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non si potrebbe trovare una frase migliore per descrivere gli insegnamenti di Peggy : tutte le sue tecniche, dalle sue lezioni e meditazioni, alla camminata sui carboni ardenti, sono finalizzate al miglioramento dell'esistenza di ogni individuo.

 

Peggy crede nella spiritualità ed insegna come metterla in pratica : "la Spiritualità non ha nessun senso se poi non può essere applicata alla tua vita, per migliorare la salute, il lavoro, rendere le relazioni soddisfacenti, permetterti di creare delle basi solide e meravigliose per i tuoi figli, aiutare il pianeta a diventare ecologicamente bilanciato."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei RACCONTI di Peggy

 

 

Alcuni anni fa Peggy Dylan era seduta in una piccola radura dell'Amazzonia, in Perù, con Don Alejandro, uno sciamano della tribù Huachipayri.

 

Stava calando la sera e i rumori degli animali si erano acquietati.

 

Una sensazione di benessere si creò dentro di lei, come se la quiete del mondo esterno si stesse specchiando dentro di lei.

 

Don Alejandro era accovacciato di fronte ad un piccolo fuoco vicino alla sua capanna.

 

Peggy era seduta vicino a lui e pensava alla vita semplice di quell'uomo: cibo, acqua, un riparo e la compagnia di alcuni amici;

pensava anche a quanto fosse complicata, in confronto, la nostra vita occidentale.

 

Gli antropologi stimano che noi, in quattro mesi, riceviamo tanti stimoli quanti i nostri avi ne ricevevano in tutta la loro vita.

 

Ella gli disse quali fossero i suoi pensieri.

 

Un lento sorriso approfondì le linee attorno ai suoi occhi.

 

"La felicità non è facile al giorno d'oggi".

 

Le sue parole si fermarono tranquillamente nella quiete della sera mentre Peggy aspettava che egli continuasse.

 

"La natura ha i suoi ritmi, i nostri corpi hanno i propri ritmi; le nostre emozioni, le nostre vite si muovono in cerchio, secondo il ritmo del grande tutto".

 

Si fermò e aggiunse un pezzo di legno al fuoco e poi si sedette guardandola più direttamente.

 

Indossava una piccola corona di brillanti piume gialle che stavano dritte e luminose sopra i suoi capelli neri.

 

Le piume erano dell'uccello Oropendula, il cui nido, come una noce di cocco appesa, dondola nella brezza, in alto sopra le teste.

 

Era una bellissima figura seduto in quel luogo con il fumo che gli girava attorno.

 

"Le persone hanno perso il contatto con il grande ritmo e per questo si sentono sconnessi.

 

Cercano di riempire questo vuoto con stimoli ed oggetti.

 

Ma il buco non si riempie mai e allora provano nuove attività e nuove relazioni.

 

Quello che cercano di riempire è la mancanza di unità e connessione con il tutto della vita.

 

Senza questa connessione al ritmo della vita non ci potrà mai essere una felicità duratura".

 

Rise e poi continuò:

 

"C'è, però, una sottile membrana di consapevolezza tra la nostra realtà di tutti i giorni e la pura magia della creazione.

 

Risvegliando il senso di meraviglia, apprezzando i ritmi e le bellezze della vita e trascorrendo del tempo nella natura,

questa membrana si riduce".

 

Sì fermò e si mise a fissare per un po' il cielo in cambiamento.

 

"O si rompe".

 

Schioccò le sue dita per enfatizzare le parole.

 

"E' magia pura quando riesci a rompere la monotonia della vita di tutti i giorni e a toccare la gloria della grandiosa creazione.

Magia pura".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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